Tutti noi utilizziamo il termine di angolo in tante occasioni, con i bambini è stato introdotto il concetto di angolo come cambio di direzione e quello di angolo come rotazione.
Per agevolare la comprensione e fornire esempi concreti ai bambini, ci siamo fatti aiutare dalla nostra amica Susanna che per raggiungere la scuola deve cambiare spesso direzione.
A questo proposito ho proposto inizialmente ai bambini la seguente osservazione: ad ogni cambio improvviso di direzione corrisponde un angolo.
Dopo aver introdotto questo esempio e stimolato la discussione sono state poste le prime domande:
●Quanti cambi di direzione ci sono stati?
●Quanti angoli sono presenti? Sono di più o di meno degli angoli di direzione? Perché?
I bambini sono stati in grado di osservare che i cambi di direzione avvengono sempre in corrispondenza di angoli.
Dopo aver fatto un ripasso sui principali enti geometrici, aver parlato delle linee dei modi per dividere il piano con una sola linea, oggi abbiamo provato a dividere il piano con due semirette...
Conclusione: due semirette dividono il piano solo se si incontrano in un punto, o meglio se hanno l’origine in comune… e formano due parti di piano che chiamiamo ANGOLI!!!
Un ANGOLO è ciascuna delle due parti di piano delimitate da due semirette che hanno origine nello stesso punto!
Abbiamo scritto anche come si chiamano le varie parti dell’angolo, non bisogna dimenticarsele…
Come detto in precedenza, oltre all'angolo inteso come cambio di direzione, esiste un'ulteriore modo per presentare gli angoli intesi come rotazione.
L'angolo compreso tra le lancette di un orologio
Cosa disegna via via la lancetta dei minuti durante i suoi spostamenti?
L'orologio con le lancette è un ottimo strumento per presentare gli angoli intesi come rotazione.
Una buona attività didattica consiste nel provare a formare tanti angoli diversi.
Ho chiesto ai bambini di posizionare la lancetta delle ore ferma sul numero 12. la lancetta dei minuti gira tranquillamente, e girando formerà un angolo che avrà come lati le due lancette. In base alla posizione delle lancette, i bambini sono stati in grado di visualizzare i diversi angoli.
“Maestra se fossero le 12 e 30…”
“Oppure le 6 in punto…”
“… o le 2 e 40 …”
“…o le 4 : 50…o le 3 e 45…”
Strumenti pratici e coinvolgenti per far comprendere ai bambini la classificazione degli angoli.
Certamente il lavoro svolto con queste modalità richiede dei tempi più lunghi rispetto all’insegnamento tradizionale, ma i risultati ottenuti nel tempo sono sicuramente migliori. Non mi riferisco tanto alla valutazione ma al miglioramento dell’ atteggiamento nei confronti della disciplina.
“La parola non serve a nulla, il disegno non basta, è necessaria l’azione … perché il bambino giunga a combinare delle operazioni è necessario che abbia manipolato, che abbia agito, sperimentato non solo sui disegni ma su materiale reale, su oggetti fisici …” J.Piaget