Tiziano Vecellio, Sacra Famiglia con un pastore (1510)
Cosa cerchiamo nel Natale?
Da sempre l’idea del Natale porta con sé il sentimento di un’attesa: tutti aspettiamo qualcosa, qualcuno che ci dia la spinta per cambiare, a volte per tornare indietro o per riallacciare rapporti, risolvere questioni. Attendiamo un evento, quell’evento, avvolti dal fascino di un ingenuo sentimento fiabesco, e ritrovandoci sovente al punto di partenza. Non è nell’evento esterno da noi la risoluzione, non è in quello la forza dell’agire. In ognuno di noi sta la capacità sopita del cambiamento: non serve sorprendere con la magnificenza dei regali, della tavola, delle decorazioni; ciò che occorre è riscoprire la capacità di meravigliarsi. Il Natale è la meraviglia della fiducia: si meravigliano i semplici, come i pastori, e si meravigliano i sapienti, come i magi, e tutti si affidano. Ancora viviamo nella preoccupazione e nel timore per un male che da tempo ci accompagna; ancora viviamo limitazioni e divieti ma, ancora celebriamo il Natale. E’ nella fiducia in quel Dio che si offre e che si affida alle nostre cure, come un neonato che alberga lo spirito del Natale: in ogni atto di giustizia, di perdono, di comprensione, in ogni offerta di amicizia e di condivisione è la celebrazione del Natale. Così richiamava il cardinal Martini. Cerchiamo in questa festa il coraggio di compiere azioni nuove; è festa quando ci guardiamo negli occhi, quando ci stringiamo le mani, quando ci abbracciamo per dirci “tu sei importante per me”. Ogni anno è di nuovo Natale, auguriamoci che questo sia un Natale nuovo.
A tutti l’augurio di giornate serene.
Il Dirigente Scolastico
Dr. Oscar Annoni