IL NOSTRO PRIMO RACCOLTO
DIARIO DI BORDO – Martedì 20 Febbraio
E’ arrivato il momento di raccogliere i cavoli verza e cappuccio del nostro orto.
Abbiamo innanzitutto pulito il nostro orticello dalle erbacce
Il cavolo cappuccio non ha formato una grossa palla al centro.
Nonno Gianfranco ci ha spiegato che è perché abbiamo li abbiamo piantati troppo tardi, bisognava metterli nel terreno a metà luglio.
I cavoli verza invece sono cresciuti proprio bene!
Ed eccoci qua con “ i nostri trofei”
Ciascuno di noi ha portato il suo cavolo a casa.
MERCOLEDì 21 FEBBRAIO
Le nostre mamme li hanno cucinati in diversi modi : Amir, grana e patate - Giada,salsiccia e besciamella - Gabriele, verza e patate - Sanuthì, riso verza e pesce - Matteo, involtini con la carne - Filippo, involtini di riso
Lorenzo, verze e salsiccia - Sara, involtini di riso e carne - Nicolò, involtini con prosciutto cotto e fontina
E infine…i pizzoccheri di Gianluca, Nicole e delle nostre maestre!!!
“Per i bambini è stata un’esperienza pratica molto importante ed entusiasmante. Prendersi cura di qualcosa, concretamente e con dedizione, è stata davvero un’emozione “tangibile” che rimarrà sicuramente impressa nei nostri piccoli agricoltori soprattutto perché li hanno assaporati in un piatto cucinato.”
Venerdì 23 Febbraio- In classe abbiamo rielaborato la nostra esperienza ed alcuni compagni l’hanno trascritta al computer
“LA COLTIVAZIONE DEL CAVOLO VERZA E DEL CAVOLO CAPPUCCIO NELL’ORTO DELLA SCUOLA COSTA.
I cavoli appartengono alla famiglia delle BRASSICACEE e sono piante che possono essere coltivate quando fa freddo.
La nostra classe ha fatto l’esperienza di coltivare questi ortaggi.
A settembre abbiamo piantato i cavoli nell’orto con l’aiuto di nonno Gianfranco.
Dopo una settimana abbiamo ammucchiato la terra intorno alla pianta per dare forza al fusto.
Questa operazione si chiama “rincalzo”
Erano incaricati di innaffiare l’orto Adam e Nicole. Spesso li aiutavano Sara e Nicolò.
Nelle settimane successive abbiamo zappettato intorno alle piantine per dare ossigeno al terreno. Questa operazione si chiama”sarchiatura” Quando abbiamo scoperto dei buchini sulle foglie abbiamo capito che le piante erano state attaccate dai bruchi. Il bruco del cavolo si chiama “cavolaia”così abbiamo spruzzato una medicina. Successivamente abbiamo concimato; i bambini incaricati erano Lorenzo e Amir.
Per crescere i nostri cavoli hanno impiegato cinque mesi e non sono cresciuti tutti uguali. Alcuni erano enormi altri sono rimasti piccoli.
E’ stato un pochino faticoso coltivare, ma siamo soddisfatti.
Abbiamo capito che l’orto ha bisogno di molte cure!
Lavoro eseguito insieme “