Classi Quarta e Quinta A: Vi raccontiamo una favola: "Coronello il virus birbantello!"...

...IN UNA FAVOLA UN MESSAGGIO DI FORZA E SPERANZA

La maestra Ilaria Flauto di una scuola primaria di Como ha inventato una favola per spiegare il Coronavirus ai bambini così le maestre Tina e Rosanna hanno pensato di proporla anche ai loro alunni.

Ai bambini è piaciuta subito l’idea di illustrarla, qualcuno ha pensato pure di rielaborarla. Il lavoro che ne è scaturito nonostante l’attività sia avvenuta in collegamento Skype, con tutte le difficoltà della “didattica a distanza” dimostra come carta, penna e cuore possono trasformare in parole i sentimenti e che la paura si combatte anche con matite e colori!

CORONELLO IL VIRUS BIRBANTELLO

C’era una volta, in un paese lontano, un piccolo virus: Coronello.Era famoso per il suo caratterino: dispettoso , ribelle e disubbidiente. Lo chiamavano, scherzosamente, “Coronello il virus birbantello”!Ma il sogno più grande di Coronello era di girare il mondo.Passava giornate intere a sognare paesi lontani: “La Grande Muraglia la conosco, è nel mio paese! Vorrei vedere i mari caldi del sud del mondo, le montagne altissime in tutti i continenti! E poi monumenti famosi come la Tour Eiffel, il Colosseo, il Big Ben, l’Empire State Building!” La sua corona da principe dei virus e il suo rango reale gli permettevano di poter andare ovunque volesse, ma non aveva ancora capito in che modo sarebbe riuscito ad andare molto lontano. Per un periodo studiò i comportamenti delle persone e capì che per andare lontano doveva utilizzare il canale della “gentilezza”: “Se voglio passare da una persona all’altra in modo silenzioso e sicuro, mi devo intrufolare nei loro abbracci, nelle strette di mano. Nei baci che accompagnano i saluti affettuosi, Sì! Farò così! Approfitterò della “gentilezza” per andare da una persona all’altra e girare il mondo”. Inconsapevole dei danni che avrebbe causato, Coronello partì dalla Cina e arrivò fino alla Lombardia. Nella lunga strada percorsa, però, fece danni, procurò malanni, paure, al punto da far abbandonare agli esseri umani le loro “abitudini gentili”.

Ma una classe di  bambini di quarta e quinta  elementare della città di Cinisello Balsamo  capì che lavandosi le mani in modo accurato, starnutendo e tossendo nella piega del gomito, mantenendo accesa la loro vivacità e continuando, con queste piccole accortezze, a stare insieme e a praticare i gesti gentili a cui erano abituati, avrebbero fermato il viaggio di Coronello che, da semplice curiosità di vedere il mondo, era diventato un flagello per le popolazioni.
I nostri piccoli eroi mandavano in giro per Cinisello  “biglietti gentili”, frasi di conforto a chi era ammalato, a chi non usciva di casa per non  contagiarsi.Pian piano le persone di Cinisello, poi della Lombardia, poi dell’Italia, poi dell’Europa e infine del mondo intero cominciarono a dedicare gesti gentili agli altri, facendo diventare “virale” la gentilezza.
Coronello a quel punto dovette fermarsi, tolse la corona da principe dei virus e scrisse una lettera di saluto ai bambini della quarta elementare che, con atti prudenti e fermamente “gentili” lo avevano sconfitto.
“Cari bambini, guerrieri della gentilezza, mi arrendo e vado via. Grazie a voi ho capito che per inseguire i propri sogni non bisogna fare del male agli altri, ma praticare gentilezza.”
Il mondo fu salvo e i bambini della classe quarta e della quinta  A  di Cinisello  furono ufficialmente proclamati “guerrieri della gentilezza” .(Non tutti sapevano che  la quarta A è la classe degli abbracci!!!

Ecco alcuni dei “messaggi gentili”

PAROLE DI SPERANZA DALLA VOCE DEI BAMBINI

“LA SPERANZA NON DELUDE, NON E’ UN’ILLUSIONE”